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Garden Club

NILLA ONOFRI- l arte dei giardini occidentali ... 1 parte indietro

 

Conferenza del 21 novembre 2018                          Sala "Don Minzoni" Seminario Arcivescovile

 

I PARTE

E’ la storia del giardinaggio europeo, visto con la chiave di lettura della storia dell’arte, partendo dall’ hortus conclusus dei monasteri fino alla nascita del parco pubblico delle metropoli dell’industrializzazione, passando dal giardino all’italiana, dal giardino alla francese e dal romantico giardino all’inglese.
La I parte della conferenza si sviluppa sul ‘ritorno’ del giardino in Europa dopo la crisi dell’Impero Romano d’Occidente: ciò avviene attraverso l’hortus conclusus dei monasteri (inteso anche come ricostruzione del paradiso in terra) e poi, in qualche modo, si mantiene il ricordo del verde, in epoca medioevale, nei castelli e nelle città rinascenti di epoca romanica, dove è inteso soprattutto come coltivazione orticola e agricola (fuori dalle cinte murarie).
Il primo vero giardino, quello che poi verrà chiamato ‘ all’italiana’, in verità inizia con il Rinascimento, ispirato dai parchi presenti nelle ville di campagna del XV-XVI secolo (come le numerose ville toscane). La loro caratteristica è quella di essere un tutt’uno con la dimora, l’una e l’altro espressioni di uno stesso concetto di spazio, ordinato e razionale dato dalla geometria della prospettiva (la grande rivoluzione del Rinascimento), come ad esempio il giardino di Boboli a Firenze. Ma il primo vero giardino all’italiana fu quello del Belvedere in Vaticano(1504) voluto da Papa Giulio II e realizzato da Donato Bramante che, pur nella semplicità dello spazio da organizzare, introdusse gli elementi propri del giardino classico. Terrazzamenti, fontane, grotte artificiali, sculture decorative, tratti dal linguaggio classico, diverranno modelli per la successiva rielaborazione, scaturita di lì a poco, nel giardino ‘manierista’. E’ la prima reinterpretazione del giardino rinascimentale(sempre in territorio italiano): come nella produzione artistica, anche nel giardino la lettura culturalmente approfondita del mondo classico porta a risultati ricchi, fastosi, stupefacenti e scenografici, pieni di significati simbolici, allegorici, a volte misteriosofici (es. Il Sacro Bosco di Bomarzo).Vengono portate all’estremo le possibili combinazioni e varianti della propria cultura: lo spazio diviene narrativo con scene ed episodi che devono stupire, coinvolgere, shoccare. E’ l’uso di elementi in contrasto e dinamici. L’eleganza e la raffinatezza sono utilizzate per ottenere effetti bizzarri e inquietanti.
Il fenomeno dei giardini all’italiana era stato originato dalle più influenti famiglie, come i Medici, che rivestivano posizioni di primo piano nella gerarchia della chiesa e nella politica della Penisola, come raffinata esibizione, non solo della loro capacità di indirizzare l’arte, ma soprattutto del livello di potere economico e politico raggiunto. La trasposizione di questi modelli formali in paesi, come la Francia - la più potente e avanzata nazione europea dell’epoca – innalzerà il livello simbolico dei giardini la cui creazione verrà considerata un’attività al servizio della politica del regno: l’architettura del paesaggio diventa arte di Stato.
 

 

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